martedì 10 aprile 2012

Rossi si ribella alla Ducati "Va peggio dell'anno scorso"


Vale delude in Qatar e scarica
il team: «Speranze finite, conta solo il risultato». E c'è già chi
parla di divorzio entro la stagione

LOSAIL (QATAR)
Il vento che soffia dal deserto porta sabbia fine, aria calda e le parole di fuoco di Valentino Rossi. La gara di apertura del Mondiale MotoGp 2012 è finita da una manciata di minuti, la Ducati numero 46 è passata sul traguardo in 10ª posizione con alla guida l’ombra del pilota cannibale di pochi anni fa. Questo Gran Premio il Dottore non l’avrebbe neanche voluto finire, meglio un ritiro che un numero a due cifre per la posizione in classifica. «Ho pensato di tornare ai box, dopo il sorpasso di Barberà - ammette a sorpresa -. Hector mi ha spinto fuori dalla pista senza complimenti, ma per lui conta solo starmi davanti, la posizione finale viene dopo». All’ultimo il Dottore ci ha ripensato: «Per una forma di rispetto verso i meccanici ai box, per raccogliere informazioni che potrebbero essere utili».

Un’altra gara trasformata in test, come lo scorso anno, ma il ruolo di collaudatore va per forza stretto a chi il 10 lo vorrebbe vedere solo come numero dei titoli mondiali vinti. «Va sempre peggio, anche rispetto a 12 mesi fa - taglia corto, cancellando ogni residua illusione -. Le speranze le abbiamo finite tutte lo scorso anno, adesso servono solo risultati» è la frase che suona come un aut aut. Della Desmosedici sono cambiate solo le sigle - dalla GP11 alla GP12 passando per la .1 e la Zero - ma non la sostanza. Queste Ducati non gli piacciono, la prima, ereditata dall’era Stoner, come l’ultima che però dovrebbe essere stata fatta a sua immagine e somiglianza. «Questo non è proprio vero - sottolinea Valentino -. Io ho dato delle indicazioni precise ma non sono state seguite. Non posso essere io a risolvere tutti i problemi, non ce la faccio, non sono un ingegnere».

Con un gesto pilatesco, il campionissimo ha passato la bomba pronta a scoppiare a chi in quel box ingegnere lo è. Lo stesso che era stato uno dei principali attori dell’entrata di Rossi in Ducati e che solo il giorno primo l’aveva difeso a spada tratta, Filippo Preziosi. «Il talento di Valentino non è in discussione, dobbiamo solo riportarlo alle posizioni a cui appartiene - aveva detto poco dopo le deludenti qualifiche -. Noi siamo una squadra, sia quando vinciamo che quando perdiamo lo facciamo tutti assieme». Ad eccezione del capitano, che si è stancato di sentirsi sotto attacco per colpe che giudica non sue.

Nell’eruzione del vulcano Valentino, forse tanto rumorosa perché covata sotto la cenere per troppo tempo, finiscono coinvolti anche Hayden e la sua sesta posizione ottenuta con i denti. «Nicky è stato bravo per tutto il weekend, ha lavorato alla perfezione. Ma cosa ha ottenuto? - si chiede Rossi -. Un 6º posto a 28 secondi da Lorenzo, sarà un risultato che per lui potrà anche andare bene ma che a me non alletta. Io punto almeno al podio e adesso non è ancora possibile». Dopo quattro moto, una rivoluzione dietro l’altra e un impegno straordinario per un Casa che lotta da peso piuma nei massimi.

Tutto da rifare, un’altra volta. «I problemi sono sempre gli stessi, come le mie richieste - aggiunge Valentino -. Non riesco a guidare e la moto si comporta in maniere inspiegabili, come il fatto di andare meglio con gomme usate rispetto a quando sono nuove». La GP12 è una figlia «bastarda», da abbandonare sul ciglio della strada visto che non ha mantenuto le promesse fatte alla sua nascita. Ma disconoscerla significa creare un frattura difficilmente risanabile tra il pilota e la Ducati, ammettere che il matrimonio del secolo finisce per un’incompatibilità che trasforma i vincenti in comparse. Le ragioni non sono mai da una sola parte. E se Valentino accusa la Ducati di non avere soddisfatto le sue richieste, pare ugualmente evidente che il pilota non è mai riuscito ad adattarsi a una moto con la quale Stoner, prima di lasciargliela, aveva vinto 3 degli ultimi 6 Gp della stagione, salendo sul podio 4 volte. Mancano 20 giorni prima della prossima gara, utili prima per riflettere e poi per agire. Ma c’è anche chi ha ipotizzato un clamoroso divorzio immediato tra Rossi e la Ducati: in caso di decisione unilaterale, scatterebbero penali pesantissime da pagare. Ma se entrambe le parti preferissero separarsi...