lunedì 12 novembre 2012

MotoGP 2013, nuovo regolamento: ecco cosa cambia nella prossima stagione


Il GP di Valencia è stato un avvenimento importante non solo perchè ha di fatto chiuso questa stagione 2012 di MotoGP, ma anche perchè è stata un’occasione d’incontro per la Gran Prix Commission, formata da Carmelo Ezpeleta (CEO di Dorna Sports), Ignacio Verneda (Direttore esecutivo FIM Sport), Herve Poncharal (presidente IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA). La riunione s’è tenuta sabato 10 novembre presso l’autodromo Ricardo Tormo di Valencia,è stata supervisionata da Javier Alonso (Dorna Sports) Mike Trymbi (IRTA, segretario del meeting) e ha avuto come argomento di discussione l’emanazione del nuovo regolamento in vigore a partire dal nuovo MotoGP 2013, sia per la classe MotoGP che Moto2. Il regolamento varrà per le prossime due stagioni di MotoGP (2013 e 2014), vediamo insieme le novità più rilevanti del regolamento valido per la classe MotoGP.
Innanzitutto specifico che alcune regole hanno effetto immediato, altre invece diventeranno effettive a partire dal 1 gennaio 2014. Tra quelle con effetto immediato:
-In casa di gara interrotta, il pilota che era stato penalizzato con la partenza dalla pit lane nella prima parte di gara sarà rimpiazzato con la partenza dal fondo della griglia sempre quando la prima parte di gara sia stata completata almeno per la metà della distanza originale.
 - Il permesso ai Rookie della classe MotoGP di effettuare test durante il periodo di novembre dicembre è cancellato.
 - La penalità per eccesso di velocità in pit lane passa da 70.00€ a 150.00€. Ad ogni modo, ulteriori penalità nello stesso evento rimarranno di 150.00€ invece di 370.00€.
Ulteriori dettagli verranno resi noti dalla Gran Prix Commission dopo il 13 dicembre.
Per quanto concerne invece le regole effettive dal 1 gennaio 2014:
- L’uso dell’ECU e del datalogger fornito dagli organizzatori del Campionato sarà obbligatorio.
 -Le case costruttrici della MSMA, che forniranno prototipi per un massimo di 4 piloti, utilizzeranno la propria elettronica, ma in questo caso saranno soggetti ad una capacità massima di deposito benzina di 20 litri.
 -Tutte le altre moto dovranno utilizzare ECU, datalogger e software fornito dagli organizzatori del Campionato e tali moto potrebbero avere un massimo di deposito benzina di 24 litri.
Infine s’è stabilito anche che il numero massimo di motori utilizzabili in una sola stagione sarà limitato a:
- Costruttori MSMA (Massimo 4 per ogni casa) 5 motori
- Costruttori MSMA alla prima stagione 9 motori
- Tutti gli altri 12 motori

Valentino Rossi e Yamaha... il ritorno!

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Valentino Rossi da oggi è ufficialmente un pilota Yamaha. La foto è stata scattata da Gigi Soldano e pubblicata tramite twitter @GigiSoldano pochi minuti fa. Un Rossi sorridente che deve assolutamente riscattare una stagione penosa.
Dalle nostre pagelle: Rossi: adios. Voto 3. Il pilota pesarese chiude con la Ducati (voto 4) nel peggiore dei modi: decimo posto, doppiato. Per il nove volte campione del Mondo un’onta da lavare con una svolta immediata. La Casa di Borgo Panigale mai così in basso.
Domani mattina come è noto, Rossi tornerà in sella al suo vecchio amore, quella M1 che tante soddisfazioni gli ha regalato in passato. Nel primo pomeriggio poi, Rossi e Lorenzo, insieme alle rispettive squadre, si trasferiranno ad Aragon, per proseguire il lavoro di test probabilmente fino a giovedì in modo più tranquillo e senza doversi confrontare con le altre moto. Secondo voi come concluderà il debutto di Valentino sulla Yamaha M1?

domenica 28 ottobre 2012

Moto 3: Sandro Cortese è in pole in Australia


Titolo mondiale e passaggio in Moto2 già in tasca? Non importa: Sandro Cortese continua a dare il massimo per chiuder in bellezza questa trionfale stagione in Moto3, lo ha ribadito oggi a Phillip Island aggiudicandosi la quinta affermazione in campionato dopo Estoril, Sachsenring, Misano e Sepang, sempre più “mattatore” della 250cc 4 tempi tanto da metter in pratica alla perfezione la strategia studiata prima dello spegnimento del semaforo. Scattato dalla pole, “Sandrissimo” ha preso il largo nella seconda parte della contesa in buona compagnia del talentuoso pilota portoghese Miguel Oliveira, involandosi tuttavia per la vittoria soltanto a 4 giri dal termine riuscendo in un sol colpo a guadagnare più di 1″5 di vantaggio nei confronti del rivale.
Con questa vittoria Cortese suggella il titolo conquistato soltanto domenica scorsa a Sepang rispettando appieno il sacrificio richiestogli dalla KTM: vincere per portare a casa anche il mondiale riservato alle case costruttrici, con la KTM in trionfo con un round d’anticipo a scapito di FTR Honda che ha “perso” per strada il rientrante Maverick Vinales, scivolato a otto giri al termine in piena bagarre per il più basso gradino del podio. Senza “Mack”, l’unico avversario di Cortese è risultato così Miguel Oliveira, portoghese di scuola Rookies Cup e CEV (2° nel 2010 proprio in corsa per il titolo con Vinales), al suo miglior risultato in carriera e secondo podio stagionale dopo il terzo posto di Barcellona portando in alto la Suter Honda MMX3 del Monlau Competicion di Emilio Alzamora.
Nella strepitosa e spettacolarissima bagarre per il gradino più basso del podio è riuscito invece a spuntarla l’idolo di casa nonchè vice-campione Red Bull MotoGP Rookies Cup in carica Arthur Sissis, terzo beffando in volata per soli 53/1000 Alex Rins (e per 76/1000 il compagno di squadra Danny Kent) oltre che i nostri Romano Fenati e Alessandro Tonucci a braccetto in sesta e settima posizione. Per “Fenny Five” un podio sfiorato, ma soprattutto altri punticini persi nella corsa al riconoscimento di “Rookie of the Year” con Alex Rins, ora in vantaggio di 5 lunghezze. Sono invece 13 i punti di vantaggio su Vinales per il 2° posto in campionato di Luis Salom, 15° dopo aver scontato un ride through per partenza anticipata, stessa sventura occorsa a Jonas Folger, Alberto Moncayo, Louis Rossi e Jack Miller. Per completare il quadro dei piloti italiani, Armando Pontone porta la Ioda TR002 in diciottesima posizione, ritirato per gli irrisolti problemi tecnici alla propria Mahindra il ravennate Riccardo Moretti, non ha preso il via Niccolò Antonelli, fermato dai medici dopo lo spaventoso volo di ieri mattina: lo rivedremo a Valencia per l’atto conclusivo di questa inaugurale stagione della Moto3 formato mondiale.
Cronaca di Gara
Allo spegnimento del semaforo parte benissimo Jonas Folger, meglio ancora Zulfahmi Khairuddin che transita per primo alla “Doohan Corner” su Folger, Salom, Cortese, Rossi, Kent, Vazquez, Sissis e Vinales, via via tutti gli altri senza cadute e/o scivolate. Il gruppo compatto passa la “Stoner Corner”, affronta l’Honda Hairpin con sempre il malese in testa, ma ora davanti alle KALEX-KTM di Salom e Folger con Rossi buon quarto a precedere il Campione del Mondo Cortese. Con quest’ordine va in archivio il primo giro, alle spalle di “Sandrissimo” si intravedono Oliveira, Ajo, Sissis, Vinales (9°), Tonucci è 12°, Fenati 16°, Pontone 25° con Moretti 30°. “Fahmi” prova a scappar via, ma questo tentativo viene prontamente vanificato dal ritorno del gruppetto degli inseguitori capeggiato da Folger con in scia tutti gli altri compreso il nostro Tonucci, non Moretti costretto al ritiro per gli irrisolti problemi tecnici alla propria Mahindra MGP-3O.
Sono ben 12 i piloti in piena bagarre per la leadership, ma nel corso del quarto giro colpo di scena: la direzione gara commina un “ride through” per partenza anticipata a due contendenti alla vittoria come Folger e Salom, ma anche Miller, Moncayo e Rossi, con quest’ultimo che pensa bene di auto-escludersi dalla bagarre con un “dritto” all’Honda Hairpin. Il primo a transitare a velocità ridotta in pit lane è Salom, nel frattempo Cortese cambia passo e conquista la leadership ora su Oliveira, Ajo, Rins, Khairuddin, Sissis, Vinales, Vazquez ed i nostri Tonucci e Fenati a braccetto in 9° e 10° posizione. Mentre scontano il ride through Folger, Moncayo e Rossi (un giro più tardi imitati da Miller), un sorprendente Niklas Ajo in terza posizione è protagonista di una paurosa sbacchettata in piena “Swan Corner” con il risultato di scivolare in undicesima piazza. Doveroso riepilogo delle posizioni: Cortese e Oliveira in un lampo vanno in fuga con oltre 2″ di vantaggio nei confronti dei loro più diretti inseguitori Sissis, Vinales, Rins, il nostro Tonucci e Vazquez, a contatto anche Fenati, Khairuddin e Kent con il podio obiettivo alla portata di tutti, di certo non per Niklas Ajo, a terra all’Honda Hairpin dopo l’errore precedente.
Al giro di boa della contesa Cortese e Oliveira si confrontano per il primato, un duello inedito per la vittoria, una bagarre dall’alto tasso di spettacolarità alle loro spalle dal quale si estromette Maverick Vinales, a terra a 8 giri dal termine all’altezza della “Siberia”, consentendo così al nostro Romano Fenati di portarsi in una posizione privilegiata in un confronto tutto tra “Rookies” con Rins e Sissis senza scordarci di Tonucci. Bella lotta per il gradino più basso del podio, altrettanto per quello più alto con Oliveira che a sei tornate dall’esposizione della bandiera a scacchi si porta al comando con un deciso sorpasso all’esterno della “Doohan”. Prevedibilmente il #1 della stagione 2012 risponde due giri più tardi facendo valere le doti motoristiche della propria KTM M32 Factory, costretto al ritiro per un problema tecnico (con conseguente caduta a ruota posteriore bloccata) invece il proprio compagno di squadra Zulfahmi Khairuddin.
Inizia così il “rush finale” della contesa e Cortese riesce a guadagnare in un sol colpo 1″ e spiccioli su Oliveira mettendo al sicuro la quinta affermazione stagionale, adesso tutte le attenzioni sono riservate alla bagarre per la terza posizione con in lizza Sissis, Kent, Fenati, Rins, Vazquez e Tonucci, con quest’ordine presentatisi all’inizio dell’ultimo giro. Le due KTM Factory sembrano avere qualcosa in più sul piano velocistico, ma non ha demeritato nulla Arthur Sissis che conquista così il primo podio in carriera beffando in volata nell’ordine Rins, Kent, i nostri Fenati e Tonucci (6° e 7°) per la gioia del pubblico di casa.
Moto3 World Championship 2012
Phillip Island Grand Prix Circuit, Classifica Gara

01- Sandro Cortese – Red Bull KTM Ajo Factory Team – KTM M32 – 23 giri in 38’20.014
02- Miguel Oliveira – Team Estrella Galicia 0,0 – Suter Honda MMX3 – + 2.108
03- Arthur Sissis – Red Bull KTM Ajo Factory Team – KTM M32 – + 5.031
04- Alex Rins – Team Estrella Galicia 0,0 – Suter Honda MMX3 – + 5.084
05- Danny Kent – Red Bull KTM Ajo Factory Team – KTM M32 – + 5.107
06- Romano Fenati – Team Italia FMI – FTR Honda M312 – + 5.109
07- Alessandro Tonucci – Team Italia FMI – FTR Honda M312 – + 5.374
08- Efren Vazquez – JHK T-Shirt LaGlisse – FTR Honda M312 – + 5.894
09- Alex Marquez – Ambrogio NEXT Racing – Suter Honda MMX3 – + 30.783
10- Isaac Vinales – Ongetta Centro Seta – FTR Honda M312 – + 30.911
11- Jonas Folger – MAPFRE Aspar Team Moto3 – KALEX KTM – + 32.803
12- Adrian Martin – JHK T-Shirt LaGlisse – FTR Honda M312 – + 33.302
13- Jakub Kornfeil – Redox Ongetta Centro Seta – FTR Honda M312 – + 33.479
14- Brad Binder – RW Racing GP – KALEX KTM – + 34.102
15- Luis Salom – RW Racing GP – KALEX KTM – + 43.749
16- Alan Techer – Technomag CIP TSR – TSR3 Honda – + 43.827
17- Alberto Moncayo – Andalucia JHK LaGlisse – FTR Honda M312 – + 49.394
18- Armando Pontone – Ioda Team Italia – Ioda TR002 – + 1’06.551
19- John McPhee – Caretta Technology – KRP M3-01 Honda – + 1’06.588
20- Louis Rossi – Racing Team Germany – FTR Honda M312 – + 1’08.801
21- Jack Miller – Caretta Technology – Honda NSF250R – + 1’08.908
22- Kenta Fujii – Technomag CIP TSR – TSR3 Honda – + 1’10.030
23- Giulian Pedone – Ambrogio NEXT Racing – Suter Honda MMX3 – + 1’10.411
24- Lincoln Gilding – K1 Racing – Honda NSF250R – + 1’33.510
25- Sam Clarke – Fastline GP Racing – Honda NSF250R – a 1 giro


Vince Espargarò, a Marquez titolo Moto2

A Pol Espargarò non basta vincere, e con ben 16 secondi su Anthony West (SpeedUp), per tenere aperto il mondiale.


PHILLIP ISLAND - Gli è bastato il terzo posto per festeggiare il primo titolo della categoria Moto2. Marc Marquez sorride a Phillip Island conquistando il titolo di campione del mondo alla penultima gara della stagione. A Pol Espargarò non basta vincere, e con ben 16 secondi su Anthony West (SpeedUp), per tenere aperto il mondiale. 
SUPER MARQUEZ - Marquez ha bruciato sul rettilineo finale il pilota inglese Scott Redding (Kalex), e con il terzo posto porta a casa il suo secondo titolo mondiale, dopo quello conquistato nella 125 nel 2010. Marquez ha vinto nove volte in questa stagione, Espargarò è stato l'unico avversario a dargli del filo da torcere, ma di vittorie alla fine ne ha ottenute soltanto quattro. Ora lo spagnolo è pronto a guidare la Honda ufficiale al posto di Casey Stoner che si ritirerà a fine anno.
BENE CORSI - Problema tecnico in gara per Andrea Iannone (SpeedUp) che ha avuto a che fare con la rottura del motore e non ha potuto continuare a lottare nel gruppo degli inseguitori. Buona gara per Simone Corsi (FTR), che ha ottenuto un ottimo sesto posto.

Stoner: «Se ritroverò le emozioni potrei ripensarci»

Dopo il successo nel Gp d' Australia il pilota della Honda lascia anche qualche speranza in più ai suoi tifosi in vista del suo ritiro.


PHILLIP ISLAND – Un'impresa voluta e festeggiata come fosse un titolo mondiale. A Casey Stoner manca, ormai, solo una gara alla fine della carriera. Così, quando rimane poco tempo prima del ritiro, il podio nella “sua” gara, il Gp d'Australia, ha un sapore speciale. «È stato un week end fantastico - ha detto l'australiano - E' andato tutto bene e sono soddisfatto come non mai di quanto ho fatto. Per me era importante vincere e fare bene davanti al mio pubblico, sono entusiasta».
CHISSA'...  - Felice e soddisfatto come raramente si è visto in questa stagione, il pilota della Honda lascia anche qualche speranza in più ai suoi tifosi.  «Non penso alla gara di Valencia come l'ultima gara.  - ha detto - Penso che sarà l'ultima di questa fase. Chissà, magari potrei anche ripensarci e tornare a correre. Non lo so vedremo. Ho preso le mie decisioni ragionando bene con la mia famiglia, ma se ritroverò le emozioni potrei anche ripensarci»

Lorenzo campione MotoGp, Stoner vince in Australia

Pedrosa è scivolato in entrata di curva e ha detto addio al Mondiale. L'australiano conquista la sua sesta vittoria consecutiva in carriera nel Gp di casa.


Lorenzo campione MotoGp, Stoner vince in Australia
PHILLIP ISLAND - E' doppia festa a Phillip Island. Casey Stoner conquista la sua sesta vittoria consecutiva in carriera nel Gp d'Australia, e si concede il suo ultimo giro d'onore sulla pista di casa quando manca, ormai, una sola gara al suo ritiro. Ma la festa più grande è quella di Jorge Lorenzo che si porta a casa il titolo della MotoGp con una gara di anticipo, "grazie" all'errore del suo rivale Dani Pedrosa. Lo spagnolo della Honda, all’inizio del secondo giro, è scivolato in entrata di curva e ha detto addio al Mondiale. Stoner ha corso, così, in solitaria, la "sua" gara dopo un fine settimana che ha letteralmente dominato.

 

SETTIMO ROSSI - Per Stoner si tratta della quinta vittoria stagionale. Sul podio con lui Jorge Lorenzo, appunto, e Cal Crutchlow. Lo spagnolo conquista il suo secondo titolo in MotoGp dopo quello del 2010, per l’inglese è il secondo podio stagionale. Quarto posto per Andrea Dovizioso che ha preceduto Alvaro Bautista e Stefan Bradl. Settimo e ottavo posto per le due Ducati di Valentino Rossi e Nicky Hayden.


giovedì 25 ottobre 2012

Kawasaki Ninja 300 al prezzo di 4.990 euro

Disponibile entro fine ottobre 2012 la piccola sportiva di Kawasaki, sviluppata per attirare neopatentati ma anche chi vuole divertirsi in sella senza sofisticazioni. Motore 2 cilindri da 39 CV.

Kawasaki Ninja 300 al prezzo di 4.990 euro 

Il prezzo della Kawasaki Ninja 300 è di 4.990 euro
La Kawasaki Ninja 300 è stata una delle novità di Intermot 2012. Già vista con largo anticipo grazie alle foto ufficiali rilasciate dal costruttore giapponese, abbiamo potuto vederla in occasione del Salone biennale della moto di Colonia, prima di rivederla a Eicma 2012 a Milano (dal 14 al 18 novembre).
Il suo arrivo nel mercato italiano è previsto entro pochi giorni. Il prezzo della Kawasaki Ninja 300 è di 4.990 euro. Molto interessante per tutti quei neopatentati soggetti ai limiti di potenza ma anche ai centauri più esperti alla ricerca di una moto divertente senza fronzoli.

Com'è la Kawasaki Ninja 300

La Kawasaki Ninja 300 ha uno stile che non stonerebbe al confronto con i modelli di cilindrata superiore, anche se è la più piccola tra le sorelle della famiglia delle sportive.
La Kawasaki Ninja 300 è disponibile in due colorzioni: Lime Green ed Ebony.
Giocano in suo favore  molti elementi stilistici e progettuali in comune con le altre motociclette della serie Ninja, come gli aggressivi doppi fari anteriori al nuovo parabrezza ed il design di tipo "peso in avanti e posteriore minimalista".
La scocca è imponente e dà alla Ninja 300 l'aspetto di una superbike. Dalla maxi sportiva ZZR1400 riprende il design delle alette e le aperture di grandi dimensioni nella carenatura per la gestione dei flussi termici della Ninja 300 e il nuovo design dei cerchi a 10 razze.
Come sui modelli Ninja ZX-10R e Ninja ZX-6R, il serbatoio ha un aspetto super sportivo. Il nuovo serbatoio è svasato presso le estremità superiori e inclinato in avanti.
È stata rinnovata la strumentazione con un quadro strumenti di taglio sportivo per accentuare l'immagine supertecnologica e di grande qualità della gamma Ninja.
L'ampio contagiri in stile analogico garantisce un'ottima leggibilità e ha un aspetto accattivante. Lo schermo LCD multifunzione comprende tachimetro, orologio, indicatore di livello del carburante, doppio contachilometri parziale, contachilometri totalizzatore e indicatore di guida economica. L'indicatore di guida economica viene visualizzato sul display LCD per indicare bassi consumi. La retroilluminazione a LED bianca assicura un'eccellente visibilità notturna.

Motore della Kawasaki Ninja 300 da 39 CV
Progettato per soddisfare le esigenze del motociclista, il motore bicilindrico parallelo a iniezione della Ninja 300 eroga 39 CV di potenza a 11.000 giri al minuto ed una coppia di 27 Nm a 10.000 giri fluida e scattante ai regimi medio-bassi per regalare un'accelerazione decisa agli alti regimi.
Tra le novità del bicilindrico la nuova testata, pistoni più leggeri, il carter e la coppa dell'olio riprogettati per migliorare il raffreddamento del motore.
Le prestazioni potenziate del propulsore trovano il loro perfetto complemento nella frizione servoassistita anti-slittamento F.C.C. sviluppata in collaborazione con il settore corse. La frizione sfrutta due tipi di camme (servoassistita e anti-slittamento) per offrire due funzionalità non disponibili sulla frizione standard montata sulla Ninja 250R.

Yamaha XJR 1200 Mastino

È di qualche tempo fa la realizzazione da parte dei tre ragazzi di Emporio Elaborazioni Meccaniche della Mastino, la più corta e potente moto mai uscita dalla loro officina.

Yamaha XJR 1200 Mastino 

Ecco la più corta e potente moto mai uscita dall’officina di Emporio Elaborazioni Meccaniche: la Yamaha XJR 1200 Mastino.
Dei tre ragazzi di Roma avevamo già ammirato la loro Moto Morini 3 e 1/2.
Prima ancora di lei, Andrea “Dopz”, Leonardo “Leo”, Giuliano “Schizzo” e Luca “l’Innominato” avevano dato vita alla Mastino, una speciale caratterizzata da una colorazione che gioca sul contrasto tra il bianco e l'arancione.
La colorazione è stata decisa per darle (o dargli, al Mastino) un carattere in linea con la forma tozza ed aggressiva senza però puntare alle canoniche colorazioni “racing” (rossi, neri, etc).

La lavorazione è stata conclusa nel febbraio 2012 dopo 4 mesi di fatica. La base è una Ymaaha XJR 1200 dalla quale è stata ottenuta questa cafè racer.
Il progetto era quello di produrre una cafè classica ma con allestimento moderno che prevede il doppio Öhlins, tubi in treccia e forcelle maggiorate.
Oltre ad aver revisionato i carburatori e rivisto nonché migliorato il motore, l'allestimento, tutto produzione Emporio, prevede qualche chicca: per esempio, delle chiavi 13 usate per fermare il serbatoio e pure un “porta boccetta di Whisky” (da usare con molta cautela), oltre ad altre amenità venute in testa durante la lavorazione.
La Yamaha XJR 1200 Mastino è in vendita ad un prezzo da concordare.

 

MV Agusta Brutale gamma 2013

La nuova nuda quattro cilindri mantiene la cilindrata unica di 1078 cc ma si fa in tre versioni: : Brutale 1090, Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR. Prezzi a partire da 12.990 eur.

MV Agusta Brutale gamma 2013

MV Agusta Brutale 1090 gamma 2013
Ecco la nuova MV Agusta Brutale. Una nuova squadra della naked quattro cilindri di Schiranna che presenta tre modelli, riuniti sotto l'unica cilindrata di 1078 cm3: MV Agustra Brutale 1090MV Agustra Brutale 1090 R e MV Agustra Brutale 1090 RR.
Tutte e tre sono equipaggiate con un motore quattro cilindri in linea con due configurazioni di potenza massima, gestite dal controllo di trazione regolabile su 8 livelli.
Il telaio è scomponibile con sezione a traliccio in tubi di acciaio e piastre in alluminio a elevata rigidità torsionale. Il reparto sospensioni è composto da una forcella a steli rovesciati da 50 mm e da un monobraccio posteriore con ammortizzatore regolabile nel precarico. Nuovo il design dei cerchi.

Design della nuova gamma della MV Agustra Brutale 1090
Si sa quanto conta l'estetica, soprattutto quando una moto ha già conquistato il pubblico. E migliorarsi è difficile. A Schiranna hanno cambiato i dettagli della MV Agusta Brutale, continuando ad affascinare come prima. Anche più di prima.
Le luci diurne a led, disposte simmetricamente ai lati del copricruscotto, sono elementi di immediato impatto valorizzando la zona frontale e rendendo la Brutale più visibile e più sicura.
Il quattro cilindri è di color argento che enfatizza la sua compattezza. Lo stesso colore caratterizzail design dei nuovi cerchi in lega: le razze multiple sono sdoppiate e danno vita a un disegno affascinante. Il nuovo design migliora anche la maneggevolezza della Brutale 1090 grazie ad un risparmio di peso di 1,5 kg rispetto al modello precedente.
È stato ridisegnato anche il nuovo parafango anteriore, ora con ampie feritoie di alleggerimento.
Uno degli elementi chiavi del design della MV Agusta Brutale 1090 è l'impianto di scarico con i due terminali sovrapposti. Il loro aspetto enfatizza lo spirito racing della naked varesina grazie alle estremità rastremate dal taglio trasversale perentorio che ricorda gli scarichi dei dragster americani. La finitura superficiale esalta le dimensioni compatte; la nuova paratia in alluminio che evita il contatto con i collettori è stata ridefinita.
Novità anche per il nuovo gruppo ottico posteriore, ora con guidaluce a led e per gli specchi retrovisori dal design rivisto su Brutale 1090. I modelli Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR si distinguono dalla naked entry level grazie ai retrovisori che integrano gli indicatori di direzione e dagli indicatori posteriori a LED.
Il portatarga è essenziale, per valorizzare ulteriormente il design del compatto codino. Su Brutale 1090 la nuova sella monolitica beneficia di nuove forme, più ergonomiche, oltre che di finiture di elevato livello.

Colorazioni e prezzi della MV Agustra Brutale 1090
La nuova gamma Brutale è proposta in tre colorazioni per ciascuna versione con prezzi a partire da
12.990 euro.
La MV Agustra Brutale 1090 è disponibile nelle colorazioni Nero opaco, Bianco perlato opaco e Grigio metallizzato opaco. Il prezzo è di 12.990 euro.
La MV Agusta Brutale 1090 R costa invece 13.990 euro e si può scegliere tra le seguenti colorazioni: Nero metallizzato, Rosso pastello e Argento.
La più sportiva della Brutale, la MV Agustra Brutale 1090 RR ha un prezzo di 16.990 euro ed è disponibile in Rosso/Argento, Oro metallizzato/Bianco perlato e Blu metallizzato/Bianco perlato
16.990€

Il motore della MV Agustra Brutale 1090
L'architettura quattro cilindri in linea fa parte della storia MV Agusta e trova nel motore della gamma Brutale la sua compiuta espressione. Si tratta dell'unità di 1078 cc di cilindrata, con misure di alesaggio
e corsa rispettivamente pari a 79 e 55 mm. La distribuzione, unica nel settore, è a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro disposte radialmente. Il raffreddamento è a liquido, ma si avvale anche di un radiatore per l'olio.
Due le configurazioni, che si distinguono per i differenti valori di potenza e coppia massime: Brutale 1090 e Brutale 1090 R raggiungono i 144 CV (106 kW) a 10.300 giri/minuto e i 112 Nm (11,4 kgm).
La MV Agusta Brutale 1090 RR tocca invece l’impressionante potenza di 158 CV (116,5 kW) a 11.900 giri con la coppia che si attesta a 100 Nm (10,2 kgm) a 10.100 giri.
Il cambio, a sei velocità con ingranaggi sempre in presa, è estraibile. La frizione multidisco in bagno d'olio su Brutale 1090 RR è dotata di un'efficace dispositivo antisaltellamento di tipo meccanico.

Ciclistica della MV Agustra Brutale 1090
La struttura mista del telaio Brutale è composta dalla sezione anteriore in tubi di acciaio alto resistenziale ALS ,completata nella zona del perno del monobraccio da due piastre in alluminio: questa configurazione garantisce il miglior rapporto tra efficacia e peso, oltre a caratterizzare ogni MV Agusta. Dimensioni e quote restano invariate: interasse di 1.438 mm su Brutale 1090 RR (1.430 su Brutale 1090 e Brutale 1090 R), avancorsa di 103,5 mm.
Sono state  affinate e perfezionate le sospensioni: all'anteriore c'è una forcella con steli di 50 mm di diametro regolabile in tutte le funzioni elastiche e meccaniche tramite appositi registri esterni. Compressione su uno stelo, estensione sull'altro, precarico della molla su entrambi. Il nuovo piede forcella permette lo sgancio rapido della zona anteriore: un tocco di funzionalità tipicamente racing. Anche il monoammortizzatore è personalizzabile nella risposta, con alcune distinzioni in base alla versione: su Brutale 1090 e Brutale 1090 R l'intervento è possibile sul freno in estensione e sul precarico della molla; su Brutale 1090 RR l'unità ammortizzante offre maggiori opzioni: oltre al precarico molla e al freno in estensione, può variare anche l'idraulica in compressione, con regolazione separata per la risposta alle alte e alle basse velocità.
L'impianto frenante di ogni Brutale è incentrato su componenti di assoluta qualità: due dischi anteriori di 310 mm di diametro per Brutale 1090, 320 mm invece per Brutale 1090 R e Brutale 1090 RR, flottanti, con fascia frenante in acciaio; un disco posteriore anch'esso in acciaio, con diametro di 210 mm. Le pinze sono a quattro pistoncini sia davanti sia dietro; su Brutale 1090 RR quelle anteriori sono Brembo monoblocco, al vertice per efficacia e contenimento del peso.

Video di presentazione della nuova gamma 2013 della MV Agusta Brutale 1090

mercoledì 24 ottobre 2012

Dimmi di Sic


In ricordo del SIC

Un breve schizzo di MARCO SIMONCELLI realizzato da un mio carissimo amico.

MotoGp: Valentino Rossi racconta Simoncelli


"Ho sognato Sic delle volte in questo anno e tutte le volte rideva, era contento e mi diceva di non preoccuparmi, speriamo che sia veramente cosi'".

Lo rivela Valentino Rossi, in collegamento con Sky Sporkt24, parlando dell'amico Marco Simoncelli, morto un anno fa nel corso del Gp della Malesia. Il "Dottore" ed il "Sic" due grandi amici dentro e fuori la pista. Un rapporto che dura anche dopo la tragica scomparsa di Marco Simoncelli lo scorso 23 ottobre, nel Gp della Malesia del 2012, finito con la sua Honda anche sotto le ruote della Ducati proprio del grande amico Valentino.
E chi meglio di Rossi, ad un anno da quell'addio che nessuno avrebbe mai voluto vivere, puo' raccontare ad un anno di distanza quei momenti, i sentimenti ed i ricordi di un rapporto indimenticabile. "Bisogna andare avanti, si va avanti, subito: una settimana dopo abbiamo corso a Valencia ed e' giusto cosi' perche' non si puo' fare altro, ti rendi conto che non sara' piu' la stessa cosa.
Ma tutto questo parlarne e' una cosa bella perche' tutti ricordano il Sic, anche perche' in queste cose e' difficile dare un limite di tempo, sembra sempre uguale", racconta Valentino. "E' facile dire quello che si prova per il Sic: gli abbiamo voluto bene perche' era uno genuino, un sanguigno", aggiunge il campione di Tavullia. "Delle volte era quasi insopportabile, perche' era uno che non mollava mai, anche quando si doveva fare l'ultima partita al bigliardino", racconta Rossi.
"Il libro sul Sic l'ho letto sul volo per il Giappone e devo dire che e' venuto molto bene, perche' tutti parlato del Sic, riuscendo a spiegare bene come era. Io lo ricordo con il volto felice nonostante questa cosa bruttissima che era successa", aggiunge. Il "Dottore", quindi, confessa che all'inizio non aveva capito la vera potenzialita' di Simoncelli.
"Quando correva con le mini moto e andava molto forte non l'avevo mai visto - racconta -, poi quando ha iniziato a venire alla cava era un po' piu' lento perche' non aveva abbastanza esperienza. Ma il Sic era uno che migliorava tanto, ci metteva un po' di tempo ma poi ci arrivava e quindi la prima volta non sapevo dove poteva arrivare".
"Quando ci siamo conosciuti era un momento particolare, in cui la differenza d'eta' si sente: io avevo 24 anni e lui 16, ma quando si diventa piu' grandi si diventa grandi amici. Quando dal 2007 ha cominciato ad allenarsi con me in palestra me lo sono goduto, perche' lo vedevo tutti i giorni", racconta Rossi, parlando della sua tenacia, del fatto che non mollava mai. E ricorda come in un'ultima sfida con le moto da cross alla cava, Marco, nel tentativo di batterlo e' caduto, fratturandosi un polso.
Un incidente che gli ha fatto iniziare in ritardo la stagione 2009. "Diciamo che li' si e' giocato il mondiale - dice - perche' senza quell'infortunio avrebbe vinto, visto che ha saltato due gare ed e' arrivato a giocarsi il titolo alla fine con Aoyama. Era migliorato tantissimo sotto tutti gli aspetti, soprattutto nell'ultimo anno mi aveva sorpreso. Aveva fatto passi avanti, peccato che nel momento in cui ci saremmo divertiti e poteva portare a casa grandi risultati nella MotoGp sia successo quel tragico incidente".
Il pesarese, quindi, rivela un altro aspetto privato della sua amicizia con Simoncelli. "Quando mi sono rotto la gamba veniva a trovarmi, ma per darmi un saluto. Veniva come i miei amici piu' stretti - afferma Rossi - mi e' stato vicino in quelle due-tre settimane in cui sono rimasto fermo sul divano, che non mi potevo muovere. E' stato divertente vedere le partite insieme, anche perche' lui era milanista ed io interista: ci sono stati tanti sfotto'".
Il Sic amato da tanta gente, cosi' tanta che nemmeno lui o i suoi familiari si sarebbero aspettati: "la risposta della gente dopo l'incidente e' stata incredibile, sapevamo che c'era stata tanta gente che gli voleva bene ma era ancora di piu'". E sulla Fondazione creata dai genitori di Marco, sottolinea come stiano facendo "qualcosa di buono, per ricordare il Sic nel modo migliore e tutte per scopi benefici, per dei fini importanti. E' anche un modo per non dimenticarlo".
Rossi come un fratello maggiore che a volte dava consigli, spesso senza essere ascoltato, all'amico e collega piu' giovane: "Delle volte mi stava a sentire, ma spesso faceva di testa sua". Quindi un altro ricordo del loro rapporto amichevole: "Al termine della stagione 2008 siamo andati insieme a cena a Pesaro. E' uno dei ricordi piu' belli, perche' eravamo tutti e due molto felici: eravamo due campioni del mondo che si allenavano nella piccola palestra a Pesaro".
Il Sic gli manca... "mi manca la sua compagnia, perche' quando c'era faceva la differenza, mi manca il suo carattere, la sua positivita', la sua felicita' di andare in moto. Mi manca come manca un vero amico - rivela - Lui era un mio tifosissimo sin da piccolino, e' cresciuto sperando di diventare come me e tutte le volte che eravamo insieme si sentiva questa cosa, che era felice di stare con me: mi aveva seguito, mi aveva visto vincere tante gare e voleva diventare come me", racconta anche con un po' d'orgoglio Valentino.
"E' un grandissimo peccato che non ci sia piu', come amico, come persona e soprattutto per tutta la MotoGp non avere piu' un pilota come lui. Per tutto il motociclismo, perche' un pilota come lui ti teneva attaccato alla televisione, perche' qualcosa veniva fuori sempre, perche' ci provava sempre".

martedì 23 ottobre 2012

Il libro del Sic nelle concessionarie Honda

Per ricordare Marco Simoncelli Honda ha acquistato 300 copie del libro "Il Nostro Sic" che verranno distribuite alle concessionarie. Inoltre, durante il salone della moto di Milano, sarà consegnata a Carmelo Ezpeleta la CBR 1000 RR dedicata a Marco.



La CBR tributo sarà consegnata a Eicma

Oggi ricorre il primo anniversario della morte di Marco Simoncelli e Honda Italia ha voluto ricordare il Sic acquistando 300 copie del libro scritto dal padre Paolo e dalla madre Rossella "Il Nostro Sic". Il libro sarà distribuito ai concessionari Honda (auto e moto) e messo così a disposizione dei clienti, per condividere con loro il ricordo di Marco. Inoltre nel corso del salone della moto a Milano,  sabato 17 novembre presso lo stand Honda sarà consegnata a Carmelo Ezpeleta la CBR1000RR “Supersic” che il boss di Dorna ha comprato offrendo 58.000 euro (andati alla Fondazione Simoncelli).

Vale punta il dito sulla MotoGP "Troppo noiosa, deve cambiare"


Il pesarese e la top class: "È il momento peggiore da quando ci sono io: gare brutte e troppo perfette nonostante piloti e moto velocissime. Il futuro è dei Marquez e Iannone, ma va fatto qualcosa".

Valentino Rossi, 33 anni, da 12 nella top class. Ansa

"La MotoGP è noiosa, fa addormentare. È il peggior momento da quando ci sono io, bisogna cambiare le cose". Così non va nel mondo delle moto e Valentino Rossi lo dice apertamente, bocciando lo spettacolo offerto dalla classe regina del Motomondiale, che a due gare dal termine vede la lotta al titolo fra Lorenzo (Yamaha) e Pedrosa (Honda) divisi da 23 punti. "La mia sensazione - ha detto Rossi alla Bbc - è che si debba cambiare molto per il futuro, perché questo è il peggior momento da quando ci sono io".
LIVELLO FANTASTICO, MA TROPPO PERFETTO — Il pilota della Ducati, che dalla prossima stagione tornerà in sella alla Yamaha, può vantare 12 anni di militanza nella top class del motomondiale. "È il momento peggiore - ribadisce - perché le gare sono abbastanza brutte, anche se il livello è fantastico e le moto e i piloti velocissimi. Ma tutto è troppo perfetto". Il risultato, insomma, è uno show asettico che non infiamma più gli appassionati come succedeva anni fa. "Guardate la classe Moto3, molto emozionante, o la Moto2: fantastica. Poi arriva la MotoGP ed è difficile rimanere svegli: bisogna cambiare il prodotto".

Un anno senza Marco “SuperSic” Simoncelli


Marco Simoncelli sul suo primo podio in MotoGP a Brno - 2011
Un anno fa, esattamente il 23 ottobre 2011, Marco Simoncelli terminava tragicamente la sua ultima gara dopo appena un giro e mezzo.
Un errore, una “banale” caduta, che però si è tramutata in tragedia. Quel giorno, durante il secondo giro, la moto del Sic perde aderenza al posteriore e si accascia, ma è una caduta sfortunata perchè invece di scivolare a sinistra andando nello sterrato, dove non ci sarebbero state ripercussioni se non qualche contusione, la moto scivola a destra tagliando trasversalmente la pista, mettendo il suo pilota in mezzo al traffico.
Marco viene travolto dagli incolpevoli Edwards e Rossi che erano nella sua scia, una fatalità, un errore “tecnico”, purtroppo un errore che ha portato via agli affetti ed al Motomondiale un uomo di 24 anni ed un pilota nel suo momento emergente.
La storia di Marco Simoncelli l’abbiamo già scritta, con una prima parte di galleria fotografica della stagione 2011, dal 24 ottobre 2011 però Marco “SuperSic” Simoncelli è diventato qualcosa di più, grazie al padre, Paolo, che con la famiglia e la fidanzata di Marco ha trovato un modo per mantenerne vivo il ricordo.
In questo anno la Fondazione Marco Simoncelli, istituita dalla famiglia con grande coraggio e nella quale lavora a pieno regime la fidanzata Kate, ha fatto in modo che la tragedia si tramutasse in qualcosa di positivo, almeno per altri.
Nel sito della fondazione troviamo questa frase:
“La Fondazione Marco Simoncelli nasce con la volontà di scendere in pista a favore dei soggetti più deboli sostenendo progetti umanitari e collaborando attivamente con iniziative di Enti ed Istituzioni pubbliche e private in ricordo di Sic”
Oggi sono avviati progetti per una casa famiglia a Coriano, paese di Marco, e collaborazioni con organizzazioni quali Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus per l’emergenza bambini di Haiti e con Semi di Pace International Onlus per l’emergenza sanitaria in Africa.
Il Sic rimane quindi in vita grazie al gran lavoro della Fondazione a lui intitolata ed anche grazie a tante iniziative di appasionati o addirittura di società come la Santamonica che ha deciso di intitolargli il Misano World Circuit.

Concludiamo questo articolo aggiungendo le foto rimanenti della stagione 2011, quelle della seconda metà, la più importante, quella che ha visto l’apice della carriera del Sic, che aveva cominciato a macinare punti, conquistando due podi (3° a Brno e 2° a Phillip Island) ed iniziando a diventare un pilota di prima fascia, di quelli che prima o poi avrebbero vinto il Motomondiale.


Marco Simoncelli con suo padre Paolo – MotoGP Brno 2011

domenica 20 maggio 2012

lunedì 23 aprile 2012

E con oggi sono 6 mesi che ci hai lasciati



Un po di frasi del nostro SIC:

"Non Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera!".
"Primo o ultimo non conta...l'importante è aver dato il meglio di se in ogni singolo giro!".
"Per sfinimento me li sono lasciati crescere. Tanto non ho bisogno di un parrucchiere: me li cura mia zia. Ma, Diobò, che caldo, e che fatica incastrarli nel casco! Il vantaggio è che già sono alto e mi regalano altri quattro centimetri".
"Ogni tanto mi capita che li taglio, quando mi rompono un po' i maroni".
"Ragazzi,meno pugnette e più gas!!!!".
"Sto come il porco a Natale".
"Mi stavo allenando nel cross quando mi si avvicina un tipo, mi fa un sacco di domande, mi presenta anche il figlio e poi, un attimo prima di andarsene, mi dice: “Comunque Dovizioso va più forte!”.
"La moto gp attrae la gnocca come la piadina attrae lo stracchino!".
"Forse gli spagnoli dovrebbero giocare un po' più a carte, così almeno si rilassano. Però tira il culo a perdere anche a carte".
"Ho deciso di prendere quella per la moto, perché volevo andare in giro con una moto più grossa di un 125 per strada. Ero tutto contento con la mia patente nuova. Dopo due giorni me l'hanno ritirata".
"I piloti in generale si stan tutti sui coglioni, secondo me. Diciamo l'85%".
"Adesso se mi sveglio presto tipo queste mattine che c'ho il fuso orario, ancora mi butto nel lettone dei miei, mi piace da matti".
"Io vedo anche alcuni miei amici che magari capito finito il liceo, non sanno nemmeno loro che cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo comunque più coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura".

domenica 22 aprile 2012

Risultati gara 2


1. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 36'45.936
2. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 36'48.755
3. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 36'58.574
4. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 36'58.698
5. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 36'58.700
6. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'06.329
7. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 37'22.253
8. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 37'23.683
9. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 37'27.286
10. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 37'29.866
11. John Hopkins (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 37'43.451
12. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 38'18.529
13. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 38'19.512
14. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 36'50.679
15. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 36'51.166
16. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 37'03.892
17. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 37'08.183
RT. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 34'19.554
RT. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 30'10.158
RT. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 18'38.070
RT. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 18'42.162
RT. Brett McCormick (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 15'33.182
RT. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 12'21.167

SBK, Assen: vittoria di Johnny Rea in Gara2




Il funanbolo della Superbike, Johnny Rea, vince Gara2 sul palcoscenico di Assen, terzo round del Mondiale SBK 2012. Il britannico della Honda ha avuto la meglio sul vincitore di Gara1, il francese del team Effenbert, Sylvain Guintoli, che ormai sembra averci preso gusto. Sul terzo gradino del podio, a dimostrazione della forza della sua RSV4, anche il nordirlandese Eugene Laverty, autore di sorpassi decisi e determinati. Troviamo poi le due BMW ufficiali di Melandri e Haslam davanti a Tom Sykes (errata la scelta delle gomme per lui), in testa per circa metà gara.
Settimo posto per il nostro Ayrton Badovini (nonostante la botta rimediata in Gara1), davanti a Max Biaggi: in rimonta, ma mai in grado di entrare nei giochi e nelle posizioni che contano. Nonostante tutto, anche grazie all’azzardata scelta degli pneumatici del campione del mondo Carlos Checa (17°), il Corsaro si ritrova adesso in testa alla classifica iridata a quota 92 punti, appena 1 in più del rivale spagnolo, e con Sykes più staccato a 79. Molti piloti hanno però giurato vendetta al prossimo round: vi aspettiamo tra due settimane all’ Autodromo Nazionale di Monza!

SBK ad Assen, gara 1 vinta da Guintoli



Assen (Olanda), 22 aprile 2012 - Sylvain Guintoli (Effenbert Liberty Racing Ducati) ha vinto gara 1 ad Assen conquistando la sua prima affermazione nel MondialeSul bagnato la Ducati ha monopolizzato il podio con la sorpresa Davide Giugliano (Althea Racing) davanti al compagno di squadra e campione in caricaCarlos Checa.
Grande rimonta per Max Biaggi (Aprilia Racing), risalito al quarto posto dalla 17^ posizione al via. La gara è partita con l’asciutto sotto un cielo minaccioso. La fuga di Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) scattato dalla pole è durata solo undici giri, quando il britannico si è dovuto fermare per un problema tecnico.
La prima posizione è stata rilevata da Marco Melandri (BMW Motorrad), ma due passaggi dopo ha cominciato a piovere e la corsa è stata fermata. Alla ripartenza, con pista bagnatissima, Leon Haslam ha riportato la BMW Motorrad al comando, fin quando una scivolata non ha interrotto la fuga. A quel punto è andato in testa Ayrton Badovini, con la S1000RR gemella di BMW Motorrad Italia GoldBet, ma anche il 25enne biellese è caduto spalancando la porta a Guintoli.

venerdì 13 aprile 2012

Buone notizie per il pilota Kawasaki


Tre o quattro settimane ancora...ma va molto meglio e può muovere le braccia!
I medici stimano che probabilmente già Martedì prossimo Lascorz potrà uscire dalla terapia intensiva. Poi per il pilota si dovrà aspettare tre o quattro settimane ancora per valutare possibili ulteriori miglioramenti e determinare il dafarsi circa la riabilitazione.
Dopo essere stato svegliato ieri dai medici, Joan può respirare lentamente da solo, senza assistenza meccanica ed è le sue condizioni sono completamente stabilizzate. Ha ancora il tubo di tracheotomia e riesce a malapena a parlare, ma comincia a riconoscere e a rispondere alle persone intorno a lui, anche se ancora un po' stordito per la sedazione indotta dopo tutti questi giorni.
E si comincia a ben sperare dal momento che, nonostante l'altezza della lesione vertebrale, riesce a effettuare un certo movimento con le braccia, soprattutto in parti specifiche come la spalla, il gomito e il polso, che permettono di guardare avanti con più entusiasmo.
Le prossime tre o quattro settimane saranno cruciali per vedere fino a che punto potrà arrivare il suo recupero e, se necessario, in futuro, effettuare un nuovo intervento. Ma almeno ci sono nuove speranze che sono grandi passi in avanti rispetto a quanto si temeva all'inizio. Oggi ci sarà un Team Ufficiale e Provec con un riesame dei medici circa la sua condizione e un altro la prossima settimana, quando il pilota lascerà la terapia intensiva.

martedì 10 aprile 2012

Rossi si ribella alla Ducati "Va peggio dell'anno scorso"


Vale delude in Qatar e scarica
il team: «Speranze finite, conta solo il risultato». E c'è già chi
parla di divorzio entro la stagione

LOSAIL (QATAR)
Il vento che soffia dal deserto porta sabbia fine, aria calda e le parole di fuoco di Valentino Rossi. La gara di apertura del Mondiale MotoGp 2012 è finita da una manciata di minuti, la Ducati numero 46 è passata sul traguardo in 10ª posizione con alla guida l’ombra del pilota cannibale di pochi anni fa. Questo Gran Premio il Dottore non l’avrebbe neanche voluto finire, meglio un ritiro che un numero a due cifre per la posizione in classifica. «Ho pensato di tornare ai box, dopo il sorpasso di Barberà - ammette a sorpresa -. Hector mi ha spinto fuori dalla pista senza complimenti, ma per lui conta solo starmi davanti, la posizione finale viene dopo». All’ultimo il Dottore ci ha ripensato: «Per una forma di rispetto verso i meccanici ai box, per raccogliere informazioni che potrebbero essere utili».

Un’altra gara trasformata in test, come lo scorso anno, ma il ruolo di collaudatore va per forza stretto a chi il 10 lo vorrebbe vedere solo come numero dei titoli mondiali vinti. «Va sempre peggio, anche rispetto a 12 mesi fa - taglia corto, cancellando ogni residua illusione -. Le speranze le abbiamo finite tutte lo scorso anno, adesso servono solo risultati» è la frase che suona come un aut aut. Della Desmosedici sono cambiate solo le sigle - dalla GP11 alla GP12 passando per la .1 e la Zero - ma non la sostanza. Queste Ducati non gli piacciono, la prima, ereditata dall’era Stoner, come l’ultima che però dovrebbe essere stata fatta a sua immagine e somiglianza. «Questo non è proprio vero - sottolinea Valentino -. Io ho dato delle indicazioni precise ma non sono state seguite. Non posso essere io a risolvere tutti i problemi, non ce la faccio, non sono un ingegnere».

Con un gesto pilatesco, il campionissimo ha passato la bomba pronta a scoppiare a chi in quel box ingegnere lo è. Lo stesso che era stato uno dei principali attori dell’entrata di Rossi in Ducati e che solo il giorno primo l’aveva difeso a spada tratta, Filippo Preziosi. «Il talento di Valentino non è in discussione, dobbiamo solo riportarlo alle posizioni a cui appartiene - aveva detto poco dopo le deludenti qualifiche -. Noi siamo una squadra, sia quando vinciamo che quando perdiamo lo facciamo tutti assieme». Ad eccezione del capitano, che si è stancato di sentirsi sotto attacco per colpe che giudica non sue.

Nell’eruzione del vulcano Valentino, forse tanto rumorosa perché covata sotto la cenere per troppo tempo, finiscono coinvolti anche Hayden e la sua sesta posizione ottenuta con i denti. «Nicky è stato bravo per tutto il weekend, ha lavorato alla perfezione. Ma cosa ha ottenuto? - si chiede Rossi -. Un 6º posto a 28 secondi da Lorenzo, sarà un risultato che per lui potrà anche andare bene ma che a me non alletta. Io punto almeno al podio e adesso non è ancora possibile». Dopo quattro moto, una rivoluzione dietro l’altra e un impegno straordinario per un Casa che lotta da peso piuma nei massimi.

Tutto da rifare, un’altra volta. «I problemi sono sempre gli stessi, come le mie richieste - aggiunge Valentino -. Non riesco a guidare e la moto si comporta in maniere inspiegabili, come il fatto di andare meglio con gomme usate rispetto a quando sono nuove». La GP12 è una figlia «bastarda», da abbandonare sul ciglio della strada visto che non ha mantenuto le promesse fatte alla sua nascita. Ma disconoscerla significa creare un frattura difficilmente risanabile tra il pilota e la Ducati, ammettere che il matrimonio del secolo finisce per un’incompatibilità che trasforma i vincenti in comparse. Le ragioni non sono mai da una sola parte. E se Valentino accusa la Ducati di non avere soddisfatto le sue richieste, pare ugualmente evidente che il pilota non è mai riuscito ad adattarsi a una moto con la quale Stoner, prima di lasciargliela, aveva vinto 3 degli ultimi 6 Gp della stagione, salendo sul podio 4 volte. Mancano 20 giorni prima della prossima gara, utili prima per riflettere e poi per agire. Ma c’è anche chi ha ipotizzato un clamoroso divorzio immediato tra Rossi e la Ducati: in caso di decisione unilaterale, scatterebbero penali pesantissime da pagare. Ma se entrambe le parti preferissero separarsi...

lunedì 9 aprile 2012

Valentino Rossi: Team privato?


Valentino Rossi in piena crisi in Qatar (Credits: LaPresse)
La voce girava da qualche giorno ma era più un bisbiglio. Ma dalla fine delle prove di ieri conValentino Rossi 12° a due secondi e spiccioli dalla Pole Position e ad oltre un secondo dal compagno di squadra Hayden, sono tornate ad essere più forti che mai. Rossi non ne potrebbe più della Ducati
Così Radio Paddock ha colpito ancora e dal Qatar, dove si sta svolgendo la prima gara della stagione 2012, è partita un’indiscrezione che è subito rimbalzata fra le pagine web de Il Resto del Carlino .
Si mormora, infatti, che Valentino Rossi, seguendo gli indottrinamenti dell’omonimo amico rockstar Vasco, stia organizzando per la prossima stagione un team tutto suo sponsorizzato Coca Cola.
Coca cosa???
Il contratto biennale tra Ducati e l’ex uomo che non deve chiedere mai volge allo scadere e le promesse di matrimonio quasi certamente non verranno rinnovate: Coca Cola aiuterà il biondo a digerire l’ostica unione delle ultime due stagioni in sella alla Rossa grazie ad un nuovo Team Yamahasatellite tutto suo, con tutte quelle bollicine!
Nonostante il colore dello sponsor, i rumors escludono categoricamente che la nuova Yamaha YZR M1 di Valentino avrà la livrea rossa.
Coca Cola… e sei (ci auguriamo) protagonista!

domenica 8 aprile 2012

Classifica gara Moto 3